lunedì 16 ottobre 2006

Dal Forum


Poesie di...
Daniela Moreschini (AKA Ave53)


FINE DI UN'ESTATE

S'allungano di luce soffusa
le ombre del tramonto.
Veloce sparisce il giorno
e calano le tenebre della notte!
Svaniscono i ricordi
di un'estate ormai finita...
come la gioventù
presto svanita!





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BREZZA DI MARE


Salata brezza di mare sulle labbra
mentre al tramonto
i corpi ancora uniti
sulla calda sabbia,
lambiti dalle fredde acque,
si lasciano baciare
dagli ultimi raggi di sole
di un giorno che sta morendo!


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COGLI L'ATTIMO

Una carezza non data
è una carezza perduta
nel tempo che non ritorna.

Una parola non detta
al momento giusto
è una parola persa nel vento.

Un bacio negato
è un bacio che vola via veloce
come farfalla sui fiori
in un giardino a primavera!

Cogli allor quell'attimo,
senza lasciarlo al tempo...
Dona la carezza e il bacio
quando il cuor lo sente...
e nel domani non ci sarà
alcun rimpianto!



  Daniela Moreschini
AKA Ave53

lunedì 2 ottobre 2006

In ricordo


Poesie di...
Marinella Dabove



VECCHI

Accoccolati sull’uscio, con il mento
appoggiato al bastone, la paletta
per scacciare le mosche nella mano,
contemplano il fluire, dinanzi a sé,
di un mondo nuovo, che non riconoscono.
Chissà che cosa pensano
di questo grappolo di egoismi affrettati,
loro,
che hanno lasciato
schiene curve sui campi,
sudore e fatica
su per le rocche scoscese,
fervori di donne nelle chiese,
orgoglio di razza
sotto il Castelluccio,
vita, passione, sangue
sulle pietraie, nei valloni profondi,
in pineta,
alterigia di nobiltà decaduta
nei castelli dimessi,
scaltrezza montanara
nei baratti,
generosità di cuori
in dure scorze,
e l’anima…
dappertutto.

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VIA DEL MULINO

Questa strada
che s’inerpica
tra muri di pietra
e antiche case
abbracciate tra loro,
fra strappi di verde
aperti
su giardini fioriti
e tetti caliginosi,
nasce dal profondo
ai piedi della vecchia ruota,
si snoda pigramente
nel silenzio
spezzato a tratti
dal pianto di un violino
o da una festosa fisarmonica,
ti accompagna piano piano
mentre percorri
quei ciottoli
un tempo polverosi,
ora lucido asfalto,
serpeggia,
guizza,
ti spinge su
fino a quel pezzetto di azzurro
sospeso nei secoli
cuore del mondo.

Cammini
e ad uno ad uno afferri
ricordi fuggenti,
voci e volti trascorsi,
affacciati tra le pietre,
rapidi.

La festa di San Rocco
intorno al fuoco acceso,
musica, canti,
allegria di amici.

Ma ogni giorno
qualcosa muore,
sulla piazzetta ora
tante finestre chiuse.
San Rocco è solo.

Il violino tace.
Malinconia nell’aria,
inesorabile il tempo
uccide anche i ricordi.
Sola, laggiù, la ruota continua a girare,
e finché gira
è viva.



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DOVE VAI?

Ha steso il suo drappo suoi tuoi occhi
sui tuoi capelli
la signora in nero che già prese
anzitempo
papà.
Camminare con te, insieme
lungo i sentieri tòrti della vita
era la mia forza.
Il tuo respiro sommesso, fievole
come le braci smorte
assopite nell’aria che s’imbruna
di questa sera d’autunno incombente,
si è spento con te.
- Dove vai? –
Le tue ultima parole.
Ma io
non so più andare in nessun posto
senza di te,
mamma.




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SILENZIO

C’è un gran silenzio alla Riviera.
Un silenzio che chiude i cuori
e le case
e stringe in un abbraccio
di dolore e di pianto
chi si ferma a pensare.

Scanditi come rintocchi
di campane nel vuoto
i nostri pensieri
e i ricordi
come fiocchi di neve bianca nel grigio.
Colori di tristezza.

Una vita si è chiusa.

Una vita e la sua storia.

C’è un gran silenzio alla Riviera.


Marinella Dabove,
r.i.p.