venerdì 19 dicembre 2008

Dal Forum

Poesie di...
GIANNI REGALZI



SCIVOLA LA VITA

Scivola la vita
come sabbia fina tra le dita
e ti lascia dentro
quello strano desiderio di Ieri.
Ma Ieri è già fantasma
e l'Oggi scivola via
come scivola
la sabbia fina tra le dita.
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NEL CORTILE C’ERA LA NEVE

Le bucce di mandarino
sulla stufa rovente
profumavano la casa.

Nel cortile c’era candida neve.

Sulle pareti si specchiavano
echi di candeline
dell’albero di Natale.

Nel cortile c’era candida neve.

La porta della camera da letto
era socchiusa.
La nonna distesa sul letto
sembrava dormisse.

Nel cortile c’era candida neve.

S’udì un breve lamento,
un sussurro, un lieve sospiro
e d’improvviso
… tuonò l’eternità.

Scese la notte e nel cortile
la neve si fece nera.
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PANTANO DI PUTRIDA NOIA


Attraverso con affanno, in solitudine
questo pantano di putrida noia
intrisa d’attesa infinita
e d’inquietante ansia.
Solo, fra gente che non coglie
l’attimo celato dalla fredda apparenza.
L’effimera certezza del visibile
mi soffoca la mente, m’insanguina gli occhi
e come armento fra gli armenti,
bruco amara nebbia
su improbabili pascoli metropolitani.
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IL TUO VELENO E’ PACE


Non può morir quest’anima
ebbra della tua essenza,
stordita dal delirio,
stracolma di speranza.
Quest’anima non paga
d’un tuo sfuggente sguardo
o d’un gelido saluto.
Il tuo silenzio è voce,
il tuo silenzio è luce,
il tuo silenzio è oblio,
il tuo veleno è pace.
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NON PULIRTI LA DENTIERA IN MUNICIPIO


Non pulirti la dentiera in municipio
te l’ho detto tante volte: “Stai attento”.
C’è l’usciere che è geloso e, se la lasci incustodita,
te la sfila di soppiatto con le dita.
L’impiegata con la gonna,
te la frega e per Natale la regala alla sua nonna.
L’assessore che è un birbante,
con la scusa della giunta comunale,
la seduta all’orinale, ti domanda:
“Fai provare?” e cosi, come un cretino,
t’accontenti di mangiar solo strachino.
La dentiera è cosa sacra
lo ripeto dal principio,
non pulirti la dentiera in municipio.
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PROFUMA COME ROSA LA TUA BOCCA


Profuma come rosa la tua bocca,
candida la tua pelle come neve
il desiderio mio ormai trabocca,
e la mia vita rende molto greve.

Tu sei preziosa ed io sono cocciuto
m’hai sempre detto No, ma io insisto,
non mi rassegnerò al tuo rifiuto,
qualunque cosa fai, io non desisto.

Tu sei cerbiatta ed io son cacciatore,
celata sempre stai nella boscaglia,
ma prima o poi ti ferirò nel cuore.

Ora lo sai che non mi puoi sfuggire
tieniti pronta a dar dura battaglia
sappi che senza te, potrei morire.
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IMPRONTA SULLA RENA


Impronta sulla rena…e un vago affanno
furtivamente insinua la mia mente.
Ora la vedo, è lì, contorni netti,
concreta come l’ombra del meriggio.
Immagine riflessa d’un presente,
delirio d’un istante
che annega lentamente nell’oblio.
L’onda l’abbraccia, vigliacca e traditrice,
la bacia, la violenta e la divora.
Subito dopo il nulla;
soltanto quel profumo d’un rimpianto,
e tutt’attorno, e tutto il resto tace.



Gianni Regalzi
Le poesie di Gianni Regalzi sono pubblicate sul nostro forum all'indirizzo:
http://amicipoesia.mondoweb.net/topic1189.html

lunedì 22 settembre 2008

Dal Forum

Poesie di...
Antonietta Mennitti

 

Dedicato a te............

Vagando nei prati,
un di' vidi un fiore e,
subito m'accorsi che il verde gambo
si curvava, quasi volesse
esser colto;

Mi sedetti sull'erba, stanca,
quando compresi che il fiore
sarebbe appassito nelle mie mani.

Ma l'istinto mi spinse la mano
fino a toccare il suo stelo bagnato
e di scatto m'alzai.

Posi le mie labbra sui teneri petali,
e di colpo una forte emozione in
me fiori',

e mi fece capire,

ch'era gia' amore!
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Preghiera di un poeta

Poesia, amica mia,
hai parvenze di donna,
perche' a volte sei triste,
a volte gaia,
seppur decanti inni all'amore!

Chi ti ascolta rimane indifferente,
perche' il suo cuore ora...........
piu' non sente.

Parlagli tu per me,
amica mia,
rivolgiti a chi non l'ama,
e digli che tutto intorno a noi
e' Poesia;

e se un giorno apprezzera' il
profumo dei fiori, lo splendore
dei mari,
solo allora capira' quanto dico,

e la ringraziera' di esistere.............!
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VORREI UN FIORE

Stasera vorrei amarlo,
vorrei correre nella notte scalza
per cercare un fiore, il piu' bello,

e poter guardare i suoi petali mentre
si aprono per abbracciarmi.

Stasera vorrei oscurar le stelle per
scrutarlo, in penombra,

vorrei tanto il suo amore che sboccia
solo per me, di notte;

vorrei toccar la tenerezza delle sue
corolle; mentre i suoi petali si
schiudono per me.

Mi immergerei nella sua anima e
dentro ci troverei un giardino
immenso;

mi perderei nei suoi desideri ritrovandomi
nei suoi piaceri;

e mi poserei su di esso per guastarne
il nettare;

affinche' possa di lui nutrirmi,
e dopo,

abbandonarmi fra le sue braccia !
 Antonietta Mennitti
Le poesie di A.Mennitti sono presenti sul nostro forum al link:
http://amicipoesia.mondoweb.net/viewtopic.php?f=2&t=1181

lunedì 18 agosto 2008

Pamparato 2008


Una Poesia per Pamparato


VERBALE DELLA GIURIA

La giuria del premio letterario “Una poesia per Pamparato” edizione 2008, composta da
Luca NECCIAI (Presidente), Marita ROSA e Remigio BERTOLINO,
dopo aver esaminato gli elaborati pervenuti alla segreteria del Concorso, ha espresso all’unanimità la seguente graduatoria:


1° Premio alla poesia: THALASSA
2° Premio alla poesia: SESTO CANTO D’ESILIO
3° Premio alla poesia: HANDICAP

Ha inoltre deciso di conferire la Segnalazione di merito alle seguenti poesie:
- UN RITORNO
- DEI GIORNI BIANCHI IL COSTEGGIARE LENTO
- SENZA TITOLO ( “Li avevo seminati ad uno ad uno”)


ecco gli elaborati premiati:




THALASSA

I

Si allunga, Thalassa, su lame affilate
di scoglio
e smuore tra i coltelli lucidi del tramonto.
Urla di sirene
(verso un ultimo porto)
rammenta
nel suo incerto trapasso
e cede all’oblio
(nei tratti tremuli del crepuscolo)
il grido antico del pirata
rande ammainate, ferite di prue
e il rotondo sciaquio del remo.

Assiste, Thalassa, il pesce morente
caduto nella trappola del tramaglio
bevendo - nell’ora lenta – una tenera linfa
e osservando
(placida)
scoppi di ginestre
su lave rosse.

II

Naviga alla deriva un legno marcito.

E il mio attimo – su questo sasso –
è acqua salmastra nella coppa
delle mie mani.

Va un’altra goccia al tuo vano incantato:
è tempo di un abbraccio infinito
Thalassa, ti avvicini al Cielo.

Se puoi riconsegnami al giorno
nella spuma che Venere
bacia
col sole……

A Calafuria (Livorno)

BOTTARO Giovanni
1° Premio



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SESTO CANTO D’ESILIO

Dimmi che il mattino non è ancor sorto
A svelar le nostre mani intrecciate
Il mio nido segreto tra le pieghe
Del tuo corpo di luce.

Mentre piangevi la verità vera
Senza nome che solo a me puoi dire
Quel mattino ho visto sciogliersi i tuoi occhi
Nella realtà del sogno.

Io ti guardo con il cuore dell’amante
Né più la carne né più il sangue ha senso
Consorte che diventa quel che sente
Io divento emozione.

Stanotte ho sognato azzurro il tuo cielo
Sono io questa creatura che ha i tuoi occhi
Anche se siamo nel male tu sei mio
Mio radioso peccato.

Amato amante, c’è un dito di giorno
Sul confine delle nostre promesse
E il tuo Poeta Bambino diventa
Carne Speranza e Gioia

TOGLIA Francesca
2° Premio




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HANDICAP

Cola magra la luce
che trapunta a scaglie
uno spazio malandato
sul pavimento,
brulica
lungo le pareti cagionevoli
d’un limbo ferito,
strascica
l’odore agro dei letti
e schizzi di parole soffocate,
rimbocca
il disarmo dei gesti
consumati dai sussulti
e i rintocchi di pensieri
appassiti umili
dentro l’intimo del cuore.
Più a lungo batte
nell’assillo dei tremori
il fiato scuro
di paure inculcate,
lo sciame crudo
di ansie rattrappite,
sconfina fragile
in un presagio degli occhi
il sorriso in soprassalto
a filamenti d’emozioni
come dire
è tutta qui la mia diversità.

LAZZEROTTI Bruno
3° Premio



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UN RITORNO

Volteggiare
tra i riflessi del sole
disegnando figure
con i riverberi di luce
mentre la sabbia di mezzodì
arde sull’arenile deserto.

Una vela solitaria
incrocia l’orizzonte
lasciando una scia di rimpianti
che separa il mare
dai ricordi d’Aprile
tra onde spumose d’oblio.

Scoprire l’inquietudine
nell’impeto della risacca,
che il ritorno è più vicino
ed oltre il lungomare
t’attende la tua terra.

Sentire dalle colline
che i treni fischiano ancora,
a volte sfrecciano
sui binari della vita,
altre rallentano
tra le gallerie del buio
e poi si fermano
sostando nel tramonto.

PIZZUTO GaetanoSegnalazione di merito



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DEI GIORNI BIANCHI IL COSTEGGIARE LENTO

Dei giorni bianchi il costeggiare lento
lungo le rive non lambite
il canto
delle stagioni naviganti il vuoto
dissolto il gelo nei crepacci
il caldo
che non si stampa sulle pietre
e l’ombra
di un sole secco di campane
e suoni
senza l’arpeggio delle distinzioni

noi conoscemmo tutto e non chiediamo
il tempo dopo il tempo e un’acqua nuova

temiamo forse le risposte o siamo
vessati dall’assenza di risposte

non trilleranno le ali alle cicale
fatte di gesso all’incessante pianto
senza risposte d’echi dei perdenti
e al sangue che cementa i nostri rovi

se tu mi ascolti chiuso nella torre
di carne magra con le volte esangui
sappi che non ho più domande in gola

le ho murate tra le connessure
di questa casa senza vetri
per paura
che al giorno bianco che lontano scorre
possano fare segni di richiamo.

LUISO Domenico
Segnalazione di merito



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(senza titolo)

Li avevo seminati ad uno ad uno
a casa di mia madre.
Negli anni ho cresciuto una biblioteca
di gialli e romanzi dell’ottocento.

Ora non ne resta più nessuno.
Li ho sradicati alla cieca,
la polvere sulle dita ancora sento.
Li ho tolti e li vado a ripiantare.
Altri scaffali, altra casa, altro amore.

CARLOTTO Carlo
Segnalazione di merito






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Certamen Pamparato 2008

ecco le poesie selezionate a partecipare al Certamen con in calce l'indicazione dei vincenti:

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POESIA N. 1
LO SVOLAZZAR D’UNA FARFALLA

Guardando dalla finestra il giardino che sta sotto
vedo una farfalletta che svolazza arzilla.
E’ dal giorno ch’è mancata che vedo quell’animaletto;
è tanto ormai che l’ho capito: è la mia mamma…

Ogni volta che la penso, ‘sta farfalletta vola e poi si posa,
due alucce bianche dall’aria semplice, così com’era in vita.
“Son qui”, sembra che dica, “t’occorre qualcosa?”
…mi sale il pianto in gola e trattenerlo mi fa tanta fatica.

Quel che mi serve, pure se non lo dico, lo saprei.
Ma lei pian piano s’allontana, lasciandomi così, con tenerezza.
Ho cinquant’anni, e far questo lo so che non dovrei,
ma certe volte è troppo forte la voglia d’una sua carezza!

TAFFURI TINTI GRAZIELLA
FIRENZE


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POESIA N. 2
DOV’ERI

Dov’eri?
Ricorrente, come la notte dopo il giorno
implacabile, come il furore guerriero che si abbatte sul nemico
con la stessa violenza, l’eco di questa domanda ricorre
e rimbalza tra cuore e mente
e crepa le mie certezze.
Dov’eri? Mi chiedo
dolce fata che dispensi sogni ad ogni battito d’ali
faro, che senza timore nel mare ti ergi e mi guidi
attesa alba, che rischiara il buio della notte,
Dov’eri?
Si domanda chi gioisce del brillar dei miei occhi
chi, dimentico ormai del mio sorriso,
è testimone della sua rinascita
e si rallegra del mio volare, sospinto dal vento della felicità.
Dov’eri, dimmi?
Perché mai tanto a lungo ti sei nascosta
e m’hai privato della vita,
precludendomi così il vero sognare
ed hai permesso mi convincessi
che ciò che avevo fosse tutto, ed ora,
che il tutto è solo l’inutile, ennesima bugia raccontata dalla vita
ogni giorno rimprovero, con rabbia, alla vita stessa, il torto subito.
Dov’eri? Vorrei sapere
Verità, luce e destino,
che intrecciandosi alle cose di sempre
ne scompone il corso e mi spinge nel caos,
di argini rotti e ponti spezzati,
di sentimenti e sensazioni
cacciate sul fondo di un’altra vita.
Dov’eri?
Ovunque fosse, da lì, osservatrice attenta, da prima dei tempi hai visto,
ti sei burlata di me e mi hai lasciato credere…
Ed ora sei qui,
talmente vicina che il tuo cuore mi batte nel petto ed io,
non so dov’eri e non m’importa!
Ciò che so però adesso,
con la certezza di chi sa che giorno sarà sempre dopo la notte,
che mai più sarai dove io non sono.

LATELLA PASQUALINO
COLOGNO MONZESE (MI)



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POESIA N. 3
AL LIMITE DEL TEMPO

Tutto è stato detto,
tutto è stato fatto.
Siamo già al limite
del tempo.
Se la fine dovrà avvenire
che sia come
i petali del tiglio
quando si staccano dal ramo
e cadono leggeri,
illusi ancora di poter volare,
sull’asfalto nero della morte.
Che passi, dunque,
che venga infine
ma che sia soltanto
un alito di vento
l’inatteso profumo
di un fiore a primavera,
il cinguettio rapido
di un uccello che scompare
lasciando il filo tra i due pali
a dondolare piano nell’assenza.
Mi chiederai,
l’ultima volta ancora,
“Vuoi venire con me?”
“Sì, se tu sei l’Amore”.

MANTISI CRISTINA
SAVONA



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POESIA N. 4
MEDITERRANEO

Siamo tanti
sulla barca.

Scappo da una
vita avara.
Ho un po’ di nostalgia
sulle ciglia.

Scoglio desiderio.
Scoglio approdo.

Scoglio trappola.

Siamo pochi, oggi,
sulla spiaggia.

BAUDENA FIORELLA
MONDOVI’ (CN)



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POESIA N. 5
(senza titolo)

Ora che non ci sei più
mi mancano anche
le scacchiere irregolari
dei cruciverba che riempivi
incrociando le parole
sbirciate sulle soluzioni
dei numeri successivi.

Ora che non ci sei
e il postino non consegna più
“La settimana enigmistica”
mi mancano anche i discorsi
ad alta voce con te stessa,
facendo i lavori di casa
nelle tue lunghe e solitarie
giornate di donna e madre.

CARLOTTO CARLO
NUCETTO (CN)



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POESIA N. 6
NELL’ARMADIO ANCORA LE TUE COSE

Nell’armadio ancora le tue
cose.
Nella mente pensieri, immagini
svolazzanti
come le tue camicie colorate
stese al sole
per interminabili giorni,
nello spazio di un battito
di cuore.
Dentro, piango tutte le parole
che non ti ho mai detto.
Uno spartito, un ritaglio
di giornale
spiegazzato
in fondo ad un cassetto.
Vorrei stringere tutto tra
le braccia
e andare lontano, senza lasciare
traccia.
Annullarmi, fondermi in un
masso
diventare
una zolla di terra
dove dolore, rimpianto
non possa trovarmi
e farmi ancora male.

BOGLIO CELESTINA
VIOLA (CN)



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POESIA N. 7
OCCHI MAGICI

Due specchi pieni di sole, di luce
due stelle che brillano di fantasia.
Due laghi di acqua limpida
che sanno di cielo e di acqua pura.
Intrecci di magia, di poesia.
Una scia che contagia chiunque
perché…chi guarda gli occhi di un bambino
ha capito da dove viene la vita;
ha capito che
specchiarti negli occhi di un bambino
significa vederti nel profondo,
significa capire
quale grande miracolo è la vita.
Significa vedere fino in fondo
il mistero di una poesia
come lo è un bambino
come lo è…un essere umano.
Che grande magia è la vita!

BERTAINA SERENA
BEINETTE (CN)



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POESIA N. 8
UN UMIDO RISVEGLIO

Son gocce di rugiada
umidi pensieri,
purezza mai pensata,
steli di questo grigio fieri.

Trovami in una lacrima
mentre mi nascondo nel pianto,
il vento passando che taglia
ogni freddo pensiero di quest’incanto.

Ancora il sole da ier sera affranto
dietro una nuvola vuole sfuggire
al mio bisogno d’uno sguardo.
Ma il cielo è tristo e nero
e tanto profumo di notti
passate in sempiterne ansie
di giorni felici, di tempi passati.

E parlando di inutili parole
esala in un momento il silenzio,
che più di noi ascolta il nulla
dove una lacrima cadendo geme.

Insicuro stelo in mezzo a tanto,
in quest’ultimo risveglio.

Altre gocce dal cielo.
Cadono leggere su noi lontani,
come un amore cadendo muore.

AVAGNINA GIANLUCA
MONDOVI’ (CN)



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POESIA N. 9
“SOTTO AL FRIGO”

quel consumismo a cui sempre torno
quando entro in Feltrinelli e compro una cartolina
di un gatto e di un topo. non posso dirti no
non posso non comprarti non posso non averti
voglio vederti attaccata sul mio frigo di magneti
un frigo dimagrito un frigo (s)personalizzato
che mi (s)personalizza sì la casa sì la vita con gadget della Cina.
ed io ci sono dentro sì a questa vita iper-mercato
dove tutto se è (s)contato viene più valorizzato.
ed io (s)conto (sotto)prezzo di me ogni pezzo
in 3x2 3xte insieme a una bustina
monodose di caffè. mi puoi fare a colazione
durante o dopo pranzo che leggera digeribile
sono pure riciclabile. in qualsiasi raccolta tu mi getti
carta vetro lattina io cado sempre supina
e mi trasformo decompongo in altra forma gomma modellabile.
sono la tua modella bella e facile da aprire usufruire riusare
ogni volta coma nuova di nuovo sigillata.
sono alta tecnologia che mai si consuma
mi autocarico in automatico sempre pronta efficiente
io sono il tuo sogno cosciente. e mi conosci in ogni tasto
e sai tastare sempre tutto e regolare al punto giusto
il calore il tepore desiderato sempre preciso per inciso
nel luogo giusto preferito. e non mi spengo proprio mai
rimango sempre in stanby con la lucina rossa negli occhi
basta solo che comandi e io attivo questi impianti.
e vado avanti a nicotina nell’attesa qui supina
sotto al frigo qui distesa.

D’AMICO GIULIA
OSTERIA GRANDE (BO)



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POESIA N. 10
A TE LUNA

Sei bella anche stasera,
regale ed austera
come una nobile signora!
Fai sognare grandi e piccini,
catturi gli sguardi incuriositi,
rassicuri il viandante,
infondi pace nel cuore
che a te sospira.
Sei la confidente ideale
per tanti segreti,
sei la compagna di viaggio
nei momenti di gioia,
sei l’amica fedele nelle avversità.
Solo tu puoi capire,
solo tu puoi lenire le ferite invisibili
che porta nel cuore
chi ti guarda e ti ammira
…anche stasera!

CAMAGLIO PIERA
VILLANOVA MONDOVI’ (CN)



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POESIA N. 11
PASSI

Piccoli passi
su ripidi sentieri di casa.
Accanto,
mio padre
disegnava il tragitto,
senza perdermi
di vista.
Lo sento ancora,
dopo tanti anni.
Il giorno
che se ne andò
mi lasciò scegliere
la strada,
per aspettarmi,
un giorno,
in fondo al cammino.

ODASSO PAOLO
MONDOVI’
SECONDO PREMIO



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POESIA N. 12
I RINTOCCHI DOPO LA MEZZANOTTE

Addormentati,
è l’ora dell’oro che cola
sulle palpebre di tutte le fate
e di ogni bambina.
Addormentati,
che passa la madama dei minuti perduti,
dei rintocchi oltre la mezzanotte;
passa a licenziare gli insonni,
chi fuga il riposo e scrive,
chi spende carezze per sé
senza portarne agli altri.
Addormentati.
Schiocco i tuoi sogni
a colpi di vincastro,
da pastore che porta il proprio gregge
al largo dei crinali
sperando che il monte di te si ricordi
ad ogni fendente pennellato con dolcezza..

MALUNE CLAUDIO
OLIENA (NU)



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POESIA N. 13
ALFA – OMEGA

Rughe scavate dal tempo
solcavano un volto
intristito dall’abbandono,
ed io, bimbo
che affidavo i sogni
agli aquiloni scomposti nel vento,
ho mietuto un sorriso
e l’ho donato al vecchio.
Ragazzo
ho peregrinato con i pensieri
oltre il confine
dei miei orizzonti
progettando utopie
per un futuro dorato.
Adulto
ho scalato monti
resi ripidi dall’indifferenza
fra schiamazzi assordanti
e appelli seducenti.
Solo ormai,
come quel vecchio,
smarrito nei ricordi,
ripercorro con la mente
le alchimie del passato.
Sto aspettando un bimbo
che mi regali
un sorriso.

PEROSINO GIUSEPPE
CUNEO
TERZO PREMIO



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POESIA N. 14
UN MATTINO DI MAGGIO POCO DOPO L’ALBA

Già avanti negli anni, i capelli grigi ancora folti,
immobile e pensieroso guardava verso la collina,
là dove nasce il sole.
Mi avvicinai intimidito
ma il suo sorriso sciolse il timore.
Tu vuoi sapere cosa penso, vero? Mi chiese.
Ebbene, se hai tempo e voglia, siediti
e io ti dirò…
Sto qui perché mi trovo più vicino
a me stesso.
Da bambino mi sedevo sovente su questa pietra,
che è sempre la stessa.
Qui le memorie invadono
la mia mente e ripercorrono
itinerari di sole
privi di equivoci.
Qui ho fotografato realtà di una generazione innocente
che ha viaggiato con l’anima e col corpo
in cerca di cose migliori,
poi deviata dalla modernità
che ha posto domande non sempre condivise.
Ricordo che qualche volta,
è vero,
masticavo il silenzio, ma poi
sentivo il suono delle campane nella trasparenza dell’aria
che portava tutti i movimenti del mondo.
Il mondo lo vedevo e lo vivevo così.
Era assai poco, e oggi è troppo.
Ma tu appartieni a questo “troppo”
e lo devi vivere, nel modo migliore.
Se un giorno passando ti fermerai un momento
troverai sempre questi alberi,
il pozzo con la fune, il vecchio muro
di pietra scaldato dal sole, mentre
nel cielo azzurro
gli uccelli cinguetteranno ancora.

VOARINO GIUSEPPE
CUNEO



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POESIA N. 15
SULL’ARGINE NUDO

E’ l’ora che i biondi fanciulli si tuffan nel Maira.
Sull’argine, nudo, le pietre han falde di fuoco
e bisogna sapere le anse profonde, per nuotarci d’estate.
Chi passa, sul ponte, non guarda i diafani corpi
brillare nella verde corrente.
La luce, negli occhi, fa male e non lascia pensare
che al buio e ai piaceri di certe nottate
quando Mario (re dalla rossa scalmiera) domava,
fiero cantando, l’onda veloce ed il sangue.

Dietro il greppo erboso e la spuma forte del salto, il mio è un altro paese
ov’è strano l’essere nati e averci la casa, l’amore
ed un pugno chiassoso d’amici che disputa, a bocce, l’onore.

L’amore è uno scalzo fanciullo che inciampa, tra i grilli e la luna,
e scuce le bocche alle donne.
Quelle sole vorrebbero esserne madri
e attaccarlo ai seni, più bianchi dei loro capelli, per vincere il tempo.
Lo chiaman per nome - Matteo – e inventano strane parole
pur di entrargli, vezzose, nei giochi e nel cuore.
Francesca, sinuosa e vivace, l’avvolge di favole antiche
e addita tremule stelle.

I vecchi anneriti, con segni di croce, vuotan bracieri di pipe e di masche.

E’ l’ora che i biondi fanciulli (in grembo alle madri) si tuffan nel sonno.

Sull’argine (nudo) una lenza di seta aspetta le fiamme dell’alba.

GALLI GIOVANNI
SAVIGLIANO (CN)




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POESIA N. 16
GERANIO FOGLIAVERDE

All’improvviso, il programma tivù viene interrotto
segue l’inconfondibile sigla e la scritta:
edizione straordinaria!
Appare l’annunciatrice, veniamo informati che
dal fronte di Luna Arcobaleno è stato richiesto
un collegamento straordinario.
Ecco, il satellite è attivato,
l’inviato Geranio Fogliaverde
da una delle sue migliori postazioni
tutto trafelato e sorridente, sta dicendo: udite, udite!
Dalle prime luci dell’alba
dai portelloni degli Apache sono iniziati
lanci di sterlizie rosa e tulipani
dalle canne delle Beretta escono violette,
ciclamini e bucaneve
dai Kalashnikov è un proliferare di ranuncoli,
gardenie e narcisi
dalle bocche degli Abrams volano bouquet
di orchidee, gerbere, lillà e glicini
anche i cecchini si sono adeguati con lanci
di roselline multicolori
agli ex posti di blocco, i soldati cordiali e sorridenti
regalano ramoscelli di ulivo.
La guerra è finita, dopo anni di battaglie e di morti
la pace è stata raggiunta, sì, è proprio tutto vero!
Grandi e piccini, uomini donne e soldati
inebriati dalle notizie, dai profumi e colori
si stringono, si abbracciano felici.
Il trillo del telefono mi fa sobbalzare, mi sono svegliata
la tivù accesa continua a gracchiare le solite brutte notizie
incidenti, omicidi, rapine, stupri, pedofili, alluvioni
e in ultimo una coda che non si nega mai a nessuno.
Ho forse dimenticato qualcosa?
No, l’edizione straordinaria, dal fronte di Luna Arcobaleno
era solo il mio, personale, sogno bello e impossibile!

BELLTICH ALDA
GENOVA




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POESIA N. 17
SOGNO LA PACE

Sogno un mondo migliore
che regni la pace e sia colmo d’amore,
senza astio, senza rancore,
senza conflitti, senza orrore.
Un popolo istruito, unito
che viva con lealtà,
con dignità, con la libertà
a ognuno le proprie responsabilità.
Un lavoro consono
alle proprie capacità.
Proseguir la strada
senza affanni, senza inganni,
senza timori.
Poter vedere il sorriso
sulle labbra dei poveri innocenti.
Che donne e pargoli
non siano soggetti a violenze
e sfruttamenti.
Diritti e doveri proseguir
su binari paralleli.

PRATO CATERINA
VENARIA REALE (TO)



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POESIA N. 18
SERENA

 A sera quando di lumi sbocciava
il cielo nel palpitar d’argento
fra i muri delle case insonnolite
la sua sagoma
correva veloce
solitaria con passi a sussurrare
echi ad antichi silenzi di pietra.
Spesso cantava al vento
lunghe melodie spoglie di parole
altre volte il suo sguardo
si perdeva
posandosi nel mistero notturno
del suo mondo segreto.
- E’ matta – si diceva
e d’intorno tutto un mondo di ghiaccio
a caricarsi d’incaute distanze.
Io non capivo quegli occhi distolti
quel mormorare rapido e furtivo
a scandire i confini
della notte.
A me, che ricordavo quei miei anni
sereni e luminosi,
sembrava un mite folletto dell’aria
un singolare gnomo mansueto
che sapeva il linguaggio delle cose.
Frenavo la mia voglia di parole
per restare stupito un po’ a guardarla
sulle sue gambe
esili, sbucciate
in quei suoi vecchi abiti, sformati
seduta sui gradini di pietrisco
senza l’ansia d’istanti interminabili.
Nel grembo la fragranza di corolle
d’un mazzolino lacero
di fiori
che accarezzava a tratti dolcemente
incurante al trascorrere dell’ora.

MANGIANTINI FLORIANO
FIRENZE




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POESIA N. 19
IO AMO

Io amo
chi la vita sa amare
e quando
vi sono ostacoli
li sa superare
chi il sorriso
ad un bimbo sa donare
chi dalla vita
non chiede
mai di più
e la sua mano tende
a chi bisogno ha
veramente.

RULFI FRANCA
MONDOVI’
PRIMO PREMIO




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POESIA N. 20
SIAMO ORE SPARSE

Siamo ore sparse, attimi in subbuglio
col petto nudo e un rosario in bocca
anagrammiamo ombre sui computer
e ci inventiamo somme senza addendi.

Sui palchi conficcati nella nebbia
legati al cappio delle avemarie
gridiamo solo acerbe geometrie
parafrasando stanche filastrocche.

E siamo damerini scalzi siamo
occhi rapaci infissi dentro il buio
bruciamo torce tra i mattoni sparsi
dell’ultima rovina dei pensieri.

Nel cielo lacerato siamo tutto,
un bricco dorato e un’anfora di gesso
un’astronave e carta di barchette
un quadro cartesiano e un amuleto.

Siamo cervelli con le porte arse
siamo finestre cigolanti siamo
storie già raccontate e messe a nuovo.

Magri di sangue ci leviamo sazi
di improbabili venti e di illusioni.

E siamo forse solo un asterisco
posto fra due parentesi e un richiamo
che ci rimanda a nota “troppo tardi”.

LUISO DOMENICO
BITONTO (BA)



sabato 16 agosto 2008

In ricordo

Poesie di...
Emiliano Moncia, R.I.P.

Come ti penso stasera, Allen Ginsberg

come ti penso stasera Allen Ginsberg, che attraverso i carrugi
coi sacchetti della spesa tra le mani e con l’occhio alla luna,
che affamato di fatica mi sono infilato all’Ipercoop a comprare
frutta al neon, pesche e ombre! famiglie a far provviste per la sera,
scaffali ricolmi di mariti! mogli inscatolate e bimbi incellophanati:
ti ho visto, Allen Ginsberg, senza figli, vecchio frocio puttaniere,
che t’appigli alle carni del frigo per slumare i garzoni del droghiere
ti ho udito, te, chiedere in giro: chi ha stecchito le cotolette di maiale?
quanto vanno al chilo le banane? e il mio angelo custode, quanto vale?
dove andiamo stasera, Allen Ginsberg? dove punta stasera la tua barba?
così cammino coi sacchetti della spesa tra le mani, e mentre canto
le luci nelle case spente aggiungono ombre alla mia ombra,
io e te ci sentiamo soli
torneremo mai laggiù a puntare alla perduta America
dalla prua di una barca, anche ora che silenziosa è la tua elica?
ah caro padre, lunga barba nera, vecchio solitario maestro di coraggio
quante New York ho bagnato nel Lete in questo giorno di maggio
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Cucimi col sale certe affrettate
ferite, così da poter dormire
più di tutti, più tranquillo: sgraffiato
d'amore, da non saperci guarire.
Stanotte la fuliggine scrostata,
che ti cadeva sul cuore a rapire
questa tua piccola voce sgraziata,
ci si scivola in un lento sfoltire.
Ed ecco come ti sento: leggera,
quasi il ramignolo del rosmarino
sottovaso. Tu cucimi la sera
sulla schiena; la fodera di lino
già sgrana un copriletto di preghiera
e il grigiofumo della vita strina.
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Scherzo sopra Edoardo


Mia esca liscia, lascio che
tu non mi scomponga a una lisca,
sconsolandomi; e
non ti chiedo mica di
consolidarmi (tu non mi avvolgi),
se non ti volti dalle
tue logge. Ti spremi e poi
non respiri: non esprimi.
E non mi succhi i cocci
con la tua voce chioccia
e sciocca, ascolta perché
non t'argenti e non schiocchi.
Mi lasci, me che ti spero,
me che ti scoppio e non
ti spoglio i seni;
mi scontenti,
mio sonetto imperfetto,
motivetto a cui non parlo
e non canto.
E ti pianto, t'osservo,
ti ossequio i miei ossari
che tu non conti.
M'incanti ancora, come
i serpenti e i santuari.
E ti cerco, non ti sporco:
ti cedo e mi spreco, me che non ti assaggio.
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Con un'inconsistenza tale

da permettere ad ogni sillaba

di tenersi alla riva e di

non arenarsi negli spasimi

del sonno e della quiete marina

si attorcinano attorno

alla mia vita

le tue debolissime lettere d'amore
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Inverno


come quella volta che ho visto la neve in inverno
e tre cani che si lisciavano il pelo corto e bruno
e la vicina che vestita solo di una camicia aperta
usciva a stendere al sole le magliette del marito


il vento del mattino mio complice si opponeva
sollevandole la camicia e i seni rossi e pieni che
come due occhi l’avvertivano di lasciar perdere
scoppiando a ridere mentre si copriva e io di lei
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quattro amici


per la tristezza occorrono amanti che rasserenino
ti sussurrano cose così primaverili e assolate
che ti fanno scordare tutto come fossero d’oppio
ma oggi la mia amante si chiama solitudine
nelle giornate buone tutto è buono
e uscire nel mondo è come uscire da scuola
con ogni cosa faccio baldoria
io ho quattro amici che sono come quattro
quieti luoghi in cime a queste colline morte
quattro soste all’ombra dopo una passeggiata
li vedo quando capita e ci sto come si sta
accanto alla fontana a sentire l’acqua tremare
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lampi e istanti


l’impoetico si rivela a lampi,
si raggomitola sulle impercepite
nuove cose da cui siamo sommersi,
da sopra e da sotto il mondo:

possa il verso mio divenire pop,
acuto alla prosa, al gesto utile,
al lavoro sul layout di stampa,
possa il mio canto contenersi in un floppy;

oggi i frammenti vengono serviti
in istanti e devi stare attento tu,
se puoi, come tanti e non come tutti,
a durare poco più oltre quel vento
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L'eclisse


versami ancora soltanto uno sbuffo
asciugato di vento sulla schiena
e prosegui da sola, dolce compagna di stanza,
lungo tutta questa strada il viaggio sognato
nell'adolescenza: l'impazzata di lingue mi ha stancato
proseguimi tu il viaggio e stai certa che
non ti appannerai più con i tuoi stracci
di dubbio il cammino, perché i tuoi occhi
sapranno sbiancare il grigio viavai
di stanchezza, lo stesso che asfaltò e così bene
la mia ombra e la mia voce;
non sconterà mai più la notte la tua mano
che non indietreggia, mai sarà perduta
in un incantesimo smorto di luci;
e non ti pioverà in bocca, non un gancio di chiodi
o un lume spezzato sentirai torturarti
nelle piccole nenie dell'inverno - e se la luna,
gracchiando si aprirà dal buio, sarà solo un auspicio
del viaggio - proseguimi tu questo viaggio
e passami accanto ch'io ti guardi; e se il passo dovesse
stancarti i seni e le labbra potrai solo sfiorarmi,
e darmi tu le dita: altro non ti mostrerò se non il soffio,
sul mare calmissimo, dell'eclisse;
sarà uno smembrare d'incensi ovunque,
e fumi di rassegnazione inalarsi in chiunque, sottovoce;
tu resisti: non seguire in silenzio l'eclisse, ché a chi ha
diretto uno sguardo a due passi di danza da lei
tutto s'è annerito, e un acre fischio lunghissimo
s'è sparso nel vento, lanciato verso l'ognidove

oh partire smarrendo le direzioni,
i punti di stacco e d'approdo, l'abbraccio
incrociato per sbaglio all'eclisse sottovento,
il curvare silenzioso di grappoli d'occhi...
tu dovrai alzarmeli, questi tuoi occhi;
l'acqua che ne è uscita mi cola ancora sulla schiena

versami tranquilla uno sbuffo asciugato di vento
perché non sorga dall'acqua, di nuovo, un'eclisse
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Emiliano Moncia [1973-2007]
r.i.p.

martedì 1 luglio 2008

Bando Piossasco 2008


Concorso Internazionale di Poesie e Sensazioni

Antiche come le Montagne
DICIASSETTESIMA EDIZIONE INTERNAZIONALE – Anno 2008

Gruppo Amici della Poesia
In collaborazione con:
Città di Piossasco – Assessorato alla Cultura
Biblioteca Civica Nuto Revelli
Ass. Turistica Pro Loco Piossasco
Città di Cran Gévrier (Francia)
UNPLI – Unione nazionale Pro Loco d’Italia
SBAM – Sistema Bibliotecario Area Metropolitana Torinese

REGOLAMENTO
della XVII edizione internazionale
del Concorso di Poesia e Immagini
ANTICHE COME LE MONTAGNE

Il Concorso si articola in 5 sezioni:
Sez. A - Progetto Primavera
Poesia giovane per tutti i concorrenti nati dopo il 31 dicembre 1989 e non inclusi nella sezione B.
Sez. B - Pass 15

Riservata esclusivamente ai giovani in possesso del carnet “Pass 15” (iniziativa della Città di Torino, della Città di Piossasco e di tutti i Comuni limitrofi che hanno aderito all'iniziativa) e agli studenti e singole classi delle scuole medie inferiori e superiori (gratuito per tutti i “Pass 15” e 5 euro per studenti e/o classi).Sez. C - Poesia Insieme
Aperta a tutti (escluse Sez. A e B), senza limiti di età.


Si partecipa alle 3 sezioni con una o due poesie edite o inedite, mai premiate, a tema libero, della lunghezza massima di 50 versi cadauna. È consentita ampia libertà di stile e lingua (eventuali opere in dialetto o lingua straniera dovranno però riportare in calce ad ogni copia la relativa traduzione italiana). La graduatoria delle sez. A e B verrà definita tramite votazione di una Giuria mista designata per l'occasione (composta da presidi, insegnanti e studenti); vincitori e segnalati delle sez. C e D saranno stabiliti dalla Giuria Ufficiale del Premio, i cui prestigiosi nominativi verranno resi noti all'atto della premiazione.
Una giuria di tecnici stabilirà la classifica della sez. E (Immagini e Ricordi)
Sez. D – Narrativa
Aperta a tutti
Si partecipa con un racconto inedito non superiore a 5 cartelle dattiloscritte con interlinea doppia e su unica facciata

Sez. E - Immagini e Ricordi (fotografia)
Aperta a tutti
"Antichi mestieri"

Realtà del passato da non dimenticare
Si partecipa con massimo 3 fotografie in b/n o a colori formato 20 x 30 stampate su carta e montate su cartoncino di colore bianco o nero. Formato del cartoncino 30 x 40. E' consentito l'uso di qualsiasi tecnica espressiva e di eventuale elaborazione dell’immagine. Nel Passepartout sotto la fotografia è indispensabile esporre esclusivamente il titolo dell’opera senza altra indicazione.
I particolari tecnici dovranno comunque essere indicati su una scheda esplicativa che conterrà anche il titolo dell'opera, l'epoca di realizzazione, i dati dell'autore, la firma e il recapito telefonico, oltre alla seguente autocertificazione.
'In qualità di autore dell'opera …………….. ne autorizzo la pubblica visione, restandone comunque responsabile e legittimo proprietario a tutti gli effetti. In fede…

Le quote di partecipazione vanno considerate come segue e versate esclusivamente sul CCP n° 15529100 intestato ad AT Pro Loco Piossasco (indicando esplicitamente la causale: Concorso di Poesia)Una sezione: euro 20
Due sezioni: euro 30
Tre sezioni: euro 35
Progetto Primavera: euro 10
Pass 15: partecipazione completamente gratuita anche alle sez. D ed E

Il Gruppo Amici della Poesia pubblicherà le opere vincenti
sul proprio sito web
rendendole immediatamente fruibili a tutti i navigatori di Internet
Inoltre Notizie e News saranno disponibili sullo stesso sito web.

PREMI

Il vincitore assoluto (sez. C Poesia insieme) avrà diritto ad un premio di 250 euro oltre ad un weekend per due persone in Alta Savoia. Al vincitore della sez. D (Narrativa) verrà attribuito un premio di 150 euro. ll vincitore della sez. giovani (sez. A e B) avrà un premio unico di 150 euro; saranno inoltre disponibili, sempre per i giovani, altri premi in CD e ceramica decorata a mano. Un contributo tecnico-economico del valore di 200 euro per i migliori autori di fotografie e la pubblicazione gratuita su Internet delle opere vincenti delle varie sezioni.
Saranno disponibili alcuni premi in argento di elevato valore per i primi tre classificati di ogni sezione, eventuali segnalazioni di merito ed un originale ricordo realizzato da un artista locale a tutti i partecipanti presenti alla premiazione. Il pubblico presente alla manifestazione verrà chiamato a votare la migliore fotografia, che sarà premiata con una targa in ceramica dipinta a mano. Bed & Breakdast “L'Azalea” offre ospitalità ad uno dei premiati proveniente da fuori regione. I lavori presentati non saranno restituiti ma archiviati a cura del Gruppo Amici della Poesia, salvo eventuali richieste esplicite di restituzione riguardanti le fotografie previo contatto con gli organizzatori.
La presenza alla premiazione del vincitori o loro delegati è indispensabile, pena la non attribuzione del premio. I premi non ritirati non verranno spediti bensì inseriti nel monte-premi dell’anno successivo
Per ogni eventuale controversia si dichiara competente il Foro di Torino.

COME PARTECIPARE

Le opere (liriche o racconti) dovranno essere presentate in 8 copie dattiloscritte o fotocopiate, di cui soltanto una conterrà in calce nome e cognome, indirizzo completo, luogo e data di nascita, recapito telefonico, firma, sezione (A oppure B o C o D) di appartenenza e dichiarazione sotto riprodotta. Le fotografie della sez. E dovranno riportare tutti i dati necessari sulla scheda tecnica in precedenza descritta. E’ gradita, ma non obbligatoria, una copia informatica su dischetto o CD delle opere presentate.
La fotocopia della ricevuta di versamento (secondo le specifiche in precedenza descritte) sarà acclusa al plico e alla seguente dichiarazione:
"Ricevuta informativa sull'utilizzazione dei propri dati personali ai sensi dell'art. 10 legge 675/96, consento al loro trattamento esclusivamente agli scopi perseguiti dall'Associazione (firma)".

La data di scadenza alla partecipazione per tutte le sezioni viene fissata improrogabilmente per motivi organizzativi al 15 novembre 2008.
Gli studenti e/o classi dovranno far vidimare con il timbro dell'Istituto la copia firmata contenente i dati personali.

Gli elaborati di tutte le sezioni dovranno pervenire al seguente indirizzo:

Giuseppe Sabatini
- Gruppo Amici della Poesia -
via G. Deledda, 1
10045 PIOSSASCO (TO)

Per informazioni telefoniche:
Bruno Spesso tel. 011.9064314
Lun/ven. ore 15.00/19.00

Per la parte informatica:
Luca Necciai


Tutti i partecipanti sono personalmente invitati alla cerimonia dl premiazione che si terrà sabato 14 marzo 2009 alle ore 15,30 presso la Confraternita di Santa Elisabetta – Località San Vito 18, Piossasco. I Finalisti saranno avvisati telefonicamente entro Il 15 febbraio 2009, mentre ad ogni concorrente verrà spedita in epoca successiva copia del comunicato stampa con una graduatoria completa dei vincitori unitamente al Regolamento per l’anno successivo.

Un vivo ringraziamento a tutti coloro che continuano con noi questo percorso e ci coadiuvano nell'organizzazione per il buon esito e il successo dell'iniziativa. Un invito particolare ai giovani a non chiudere il loro “cassetto segreto”, ma a condividere con tutti una parte dell'universo poetico che accompagna la vita di ogni uomo.

Dal comunicato stampa dell'iniziativa:
… E’ intento del Gruppo Amici della Poesia promuovere un luogo d'incontro tra sensibilità artistiche diverse in una sorta di zona franca ove Poesia, Immagini e altre forme d'arte possano incontrarsi, suggestionarsi ed intrecciarsi in visioni e progetti complementari (...) Vogliamo offrire agli appassionati una possibilità nuova di autentica espressione, proponendoci come laboratorio multimediale di tale crocevia, sicuri di incontrare durante il viaggio tanti compagni d'avventura, entusiasti quanto noi di stare in piacevole, variegata e stimolante compagnia...

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Gruppo Amici della Poesia
www.amicipoesia.altervista.org

venerdì 14 marzo 2008

Dal Forum

Poesie di...


Eleonora Ruffo Giordani
...su foglie stanche

Amore,
quando scorgi un filo d'erba
ricordati di una piccola vita
che ti ama.

Quando alzi gli occhi
al cielo e preghi in
parole d'anima
sono lì:
le raccolgo e adorno di colore,
le bacio e profumo d'incenso.

Amore,
quando scorgi un filo d'erba,
asseconda il fruscio del vento
lascia cadere le tue lacrime
su foglie stanche,
affinchè possano vivere
sempre di te.

 
Eleonora Ruffo GiordaniLe poesie di E. Ruffo Giordani sono pubblicate sul nostro forum all'indirizzo:
http://amicipoesia.mondoweb.net/viewtopic.php?f=2&t=781



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Giancarlo A.
NOI DUE

Ho smesso di guardarti attraverso le lenti degli occhiali.

Che importa quante sono le tue rughe,
il colore dei capelli
e se il tuo corpo non ha più vent’anni.

Adesso il mio amore per te
è silenzio trasognato,
è sale azzurro,
è magica stagione.

Ubriaca l’odore del tuo corpo
quando sei vicina.

Entri di soppiatto nella segreteria telefonica
con la voce che m’innamora.

Il tempo ci sovrasta
in ore nuove.

Noi due
e più nessuno manca.


Giancarlo A.
Le poesie di Giancarlo A. sono pubblicate sul nostro forum all'indirizzo:

http://amicipoesia.mondoweb.net/viewtopic.php?f=2&t=16

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Gianmaria Semprini
SOGNI

Luce spirale
sorgente d’immaginifico
meraviglie immateriali
trasporto di sudore;
questo siete voi,
sogni.
Realizzazione spirituale
del nostro razionale,
concretazione istantanea
di un nostro volare.
Io vi amo, o sogni;
mi lasciate sbilanciare,
mi volete con voi volare.
Con voi cresco
ritornando dall’immaginifico al reale
arricchito.
Ieri ho sognato che ero bambino,
non com’ero,
ogni volta un altro
attraverso i miei voli puri
regalo del ricordo.
Purezza di sviluppi,
abbracci di vita
che non ci circonda.
Amore pensato e già ricambiato;
spostamenti repentini e conturbanti;
farfalle.
Bellissime uniche unità,
quotidiani rapimenti.
Quando piango
grazie,
fantasmagorici.


Gianmaria Semprini
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Tiziana Curti
ODORE D'AURORA (scherzo)

Adoro l’odore d’aurora
che riempie di sole la stanza,
adoro l’amabile aroma
di questa pregevole essenza

che adesso s’imprime alla morbida scorza,
incastro di sogno,midollo e coscienza,
un roseo pensiero richiamato a distanza
e sento che il tempo procede e non smorza
la luce di fiamma ribelle.

Quest’urlo che chiama le stelle
che ancora colora ed indora
le mani ,la faccia, la pelle,
la vita racchiusa in un’ora,

e dentro s’incastra tra fiamma e scintille,
un passo di storia che sembra d’un gioco,
si nutre soltanto con piccole stille,
con schegge di luce,con gocce di fuoco,
nel bianco chiarore d’aurora.


Tiziana CurtiLe poesie di T. Curti sono pubblicate sul nostro forum all'indirizzo:
http://amicipoesia.mondoweb.net/viewtopic.php?f=2&t=400