domenica 25 aprile 2010

Piossasco 2010


Antiche come le montagne, premiati 2010




I POETI

I Poeti nascono per scrivere canzoni
E le scrivono nel cuore della notte
Fanno a pugni con le ore che corrono
E non riescono a dormire.

I Poeti sono gente strana,
vanno al di là delle cose,
si soffermano davanti ad un battito d'ali
e si perdono per non ritrovarsi più.

I Poeti sono dannati in eterno
Perché hanno negli occhi l'amore,
quell'amore che è dato ai bambini
e i Poeti sono eterni bambini.

I Poeti fanno la differenza
In questo mondo di cloni,
mosche bianche in uno sciame d'insetti
e volano sempre contro corrente.

I Poeti non si arricchiscono
Non danno valore alla materia,
vivono di sogni e di poche cose
e sperano di morire ricchi dentro.

I Poeti hanno il cuore grande
E prendono schiaffi che a volte non meritano,
abbassano la testa per non guardare gli occhi,
ma ti guardano dentro fino in fondo all'anima.

I Poeti nascono perché così va il mondo,
ognuno ha il suo ruolo in questa giostra
e noi che paghiamo sempre il biglietto,
continueremo a scrivere canzoni.

Maria Pia Casini, Piossasco (TO)
Primo Classificato POESIA INSIEME Autori esordienti




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BREUS 2010
mesta storia di pascoliana memoria

" Viveva con sua madre in Cornovaglia
un dì trasecolò nella boscaglia "
o , come arguiva il popolo che raglia ,
viveva con Samantha in calzamaglia
un dì trasecolò nella West(f)alia ;
della West(f)alia dopo lungo andare
arrivò alfine quatto al limitare .

Al limitare c'è una donna bionda ,
c'è il buio e c'è la luna che asseconda ,
" oh bella dama bionda come il sole
son cavalier nel corpo e nell'indòle ,
oh bella dama dolce come il sale
so' grullo , e , sul più bel , desìo prevale
o è Foco Focherello che m'assale ? "

" Mi son donzella e monica per giunta ,
in cielo un giorno o l'altro sarò assunta,
ma poi che ora son lascia da sola
ed il buon Dio intanto non consola ,
se tu mi guardi nei begli occhi verdi
ti fo vedere come ti ci perdi ! "

Anco al cavallo svenne il batticuore ,
ma subito ammiccò , da gran signore :
ch' io vi novelli oltre non lo devo ,
furono cose da basso medioevo .

Oh Cielo che all' arrosto non concedi
d'infarinarsi fuor de' sacri spiedi ,
senz' abbruciarsi tutto di passione ,
scottasti giù la tua maledizione :

il cavaliere s' infiammò d' amore
e il fuoco divampò con tanto ardore ,
al limitare c'era la boscaglia
si sublimò come un covon di paglia ,
divenne fumo cenere e lapilli

restò soltanto un ciuffo di mirtilli !

( NDR medievale )
" Or millantava il popolo canaglia
d'intraveder sotto la mesta paglia
evaporare arrosto e calzamaglia ,
ma similmente a uomo di gran razza
il cavaliere implose in la corazza ,
e chi lo sa se per la cuffia rotta
o il rotto della cuffia post gran botta
sortì stordito al fin della vicenda ,
e la reazione in vero fu tremenda .
Furono forse atteggiamenti sversi ,
ma per non dire oltre i cinquanta versi
I' autore qui si ferma e chiede ammenda
se la storia che racconta è orrenda ,
o , male accorto , un giorno la riprenda ! "


Sergio Carena, Pinerolo (TO)
2° Classificato POESIA INSIEME Autori esordienti





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ANFRATTO

In quell'anfratto scrostato
ti ho vista piangere
Nascosta
Sul muro salivano le rose
e il sole lambiva lo spigolo
asciugando l'erba calpestata
Irrompeva il giorno
prepotente e ignaro
e tu guardavi oltre
cercando risposte


Antonio Costantin, Cantalupa (TO)
3° Classificato POESIA INSIEME Autori esordienti





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IL VENTO DELLA VITA

Verrà un giorno
il vento della Vita
con i suoi sandali azzurri
e i capelli che profumano di mare
e negli occhi il calore della Gioia vera.
La bocca aperta a raccogliere conchiglie
e nelle orecchie speranze appena nate.
Verrà il vento caldo della Vita
come una rugiada notturna
ad imperlare di Pace
questo oceano molto mosso:
arpeggerà lieve dopo la pioggia
nel chiarore di una luce bianca.
Aprirà un sentiero
tra isole di pensieri stanchi
e difenderà la terra
dalle schegge di fuoco
che piovono nei cuori.
Resterà muto per un istante
prima di sollevare la polvere livida
di solitudine e di dolore,
troppo incollata alle nostre suole,
consumate da pensieri di ghiaia
disseminati in terra.
E l'alba sorriderà alla Vita.

Daniele Armando, Caraglio (CN)
Primo Classificato PROGETTO PRIMAVERA





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FERMATEVI

Voi siete distanti
e non sentite il canto,
il grido, il tormento,
il dolore
del vostro stesso fiore
ch'è nato con le radici spezzate
tra petrolio, catrame.
cemento, metallo,
torture...

Ma noi qui
lo sentiamo fin troppo bene
l'assordante verso
del mondo che muore

e gridiamo assieme a lui
e ancor più forte a voi:
Fermatevi !
O saranno le macerie del mondo stesso
a cadere su di voi...

su Tutti noi.

Loris Pereno, Piossasco (TO)
2° Classificato PROGETTO PRIMAVERA






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CONFUSIONE

Io groviglio di rami,
foglie impazzite al vento,
cartello abbandonato in mezzo a un bivio,
pensieri di un innamorato davanti alla sua vita,
bimbo spaesato in cerca di ricordi...

Non posso essere tutto
o forse sì...
basta essere
confusione.

Sara Andreis, Piossasco (TO)
3° Classificato PROGETTO PRIMAVERA





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ASCOLTATE IL CONSIGLIO

Non lasciate nessuna parola non detta,
nessuna azione incompiuta,
nessuna carezza trattenuta,
nessun bacio nascosto da alcun sorriso.

Non lasciate che la vostra vita vi scivoli addosso
come gocce d'acqua sulla foglia verdeggiante,
non lasciate che il mondo decida per voi
perché solo voi stessi siete artefici del vostro destino,
non lasciate che un bimbo pianga per la vostra assenza
perché ogni sua lacrima saran due delle vostre
una volta cresciuto,
non lasciate una fanciulla sola a casa ad attendervi
perché lei sarà buona
ma il mondo che vi circonda non è dello stesso parere.

Vivete ogni giorno come se fosse l'ultimo
ed ogni notte come se fosse la prima allo sbocciare dell'amore,
ma vivetela VOI la vita
perché solo così potrete dire alla fine dei giorni:
ho cambiato le sorti della storia
perché ogni decisione presa ieri
ha condizionato il futuro dei miei figli.

Ketty Cavanna, Torino
Premio Speciale della Giuria PROGETTO PRIMAVERA





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LA LIBERTA'

La libertà
è la pianta che da' vita al nostro frutto.
La libertà è l'udito
che ci permette di ascoltare le melodiose onde del mare.
La libertà
è la via che guida il nostro cammino
e lo protegge da qualsiasi male.

Essere liberi
significa poter pensare liberamente
o poter volare in cielo come un gabbiano.
Libertà
è sentirsi leggeri come un palloncino,
libertà è poter sorridere ad un triste bambino.

Libertà
è poter cantare ad alta voce
e poter commentare in pace.

Libertà
è poter dire che gli occhi sono fatti per guardare
e la bocca per parlare,
ma forse la cosa più importante è quella di partecipare
senza differenza per colore della pelle o diversa cultura.

La libertà è molto importante
e ci permette di stare vicini.

"La libertà non è uno spazio libero,
ma è poter essere soddisfatti della propria partecipazione"

Essere liberi è una felice armonia
che deve essere portata in tutto il mondo,
al quale per primo bisognerebbe insegnare
il vero significato della parola
LIBERTA'

Selma En Nouri
Premio Speciale AdP PROGETTO PRIMAVERA





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VANA E' L'ATTESA DI QUESTA PRIMAVERA

Ancora grigio il cielo
e grigia resta l'anima
per questo inverno
che veste ancora marzo.

Incurante di gemme ingravidate
e di tepori accarezzati invano,
pesa la pioggia e il vento,
dilata pomeriggi senza voglie
e chiude notti scure
a chiave dietro i vetri.
Anche i fiori di serra,
annoiati in un vaso,
nascondono i colori,
dormono i calendari alla parete
tenendo stretti i giorni
e ferme le lancette
trattengono le ore.
Eppure è tempo ormai
che marzo corre,
pur orfano di sole,
e anche se nel cuore
sento premere il parto
della primavera,
scivola in bocca
quel sapore strano
delle attese deluse,
degli sguardi persi
all'angolo di strada
aspettando l'aprile.

Chiamano stelle sorde
le gatte all'imbrunire
sotto i balconi bui,
danzano i panni stesi
come fantasmi
che bussano alla notte,
e, mentre la luna con le nubi
dal freddo si ricopre,
io, dentro il letto,
ancora scaldo assenze
sotto inutili piume di memorie.

Anna Maria Cardillo, Roma
Primo Classificato POESIA INSIEME Autori noti






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PAROLE
ottobre,2009

Parole
coriandoli d'inquietudine
ripetute in questo angolo d'autunno,
in fondo al vicolo cieco del cuore
dove un cielo d'ottobre attende
terso d'un azzurro
appena macchiato
da un acquarello di nubi.

Parole
quando niente
sembra possa mutare,
in quest'ora di fiati spenti,
neppure il fuoco
d'un mattino caduto
fra un rumore d'acqua lontana
e una carezza di respiro.

Parole e notte,
calpestio di musica,
ombre nascoste
e tempo di vendemmia,
tempo di grappoli recisi,
profumo di mosto,
labbra leggere e corse lontane
ad attendere nebbia e risvegli.

Sarà un ricordo a trafiggerci gli occhi,
uno soltanto,
fra i molti lasciati ad abbandonarci,
un ricordo sgombro di polvere
e fresco
di nuove parole.

Silvano Nuvolone, Cavagnolo (TO)
2° Classificato POESIA INSIEME Autori noti






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SCIMITARRE DI LUNA

Scimitarre di luna
traforano la mia pelle
e la tua
tessono sulla gola
un prisma azzurro

Amami
come il fiume ama il mare
e l'aquila il sole

Amami
per i limpidi occhi delle stelle
e il fiore falciato
per le radici dell'arcobaleno
e la foglia amara
per la bianca colomba
e il falco precipite
per l'onda che morde
sabbie e coralli
per la lava che brucia
pesci e roseti
per il toro che cade
nell'arena abbagliante
per la mia sete
inappagata e gemente

Amami
per il mio respiro
e il tuo respiro
mentre
nei chiusi vicoli
la cieca ovvietà del vivere
si consuma

Alfonsina Campisano Cancemi, CALTAGIRONE (CT)
3° Classificato POESIA INSIEME Autori noti





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SUL TOVAGLIOLO DI CARTA

Hanno bruciato un clochard!
Con la fisarmonica scassata,
le sue canzoni stonate,
le cicche raccolte dai marciapiedi,
faceva germogliare calici di dolore
in faccia alla gente frettolosa.
Avvinghiato al safari delle sue abitudini,
questuava, sempre, nello stesso posto,
vicino al mercato generale,
per raccogliere scarti di ortaggi
gettati nelle pattumiere dei rifiuti.
Eppure, conquistava oboli
e vergogna pungente come ortica,
quando recitava nenie pietose
e innestava alveoli di lacrime
mostrando l'osso storto delle gamba.
Come cane randagio, abbaiava alla luna,
mentre scriveva parole che suonavano,
sul tovagliolo di carta della mensa comunale,
sorridendo agli assistenti sociali.
Ma hanno voluto godere la morte di un uomo,
quei ragazzi bene del quartiere chic,
prima di andare a divertirsi al luna park.
Così rimase il contorno di un corpo,
segnato dal gesso, per l'inchiesta
e una macchia nera sulla panchina
delle passeggiate, lungo il corso elegante.

Armando Giorgi, Genova
4° Classificato POESIA INSIEME Autori noti






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"LUI ERA IL FIUME ED IO LA NOTTE."

Lui era il fiume ed io la notte...
Attendevo il compiersi dell'eterno rito del sole al tramonto.
Poi, mi recavo alle sue sponde,
avvolta nel mio mantello trapuntato di stelle
rendendogli omaggio con un lieve inchino.

Lui era il fiume.
Ed io la notte.

Mi abbandonavo languida sulle pietre fredde,
ricoperte da muschio soffice e profumato,
cullata dal suo liquido ed argentino canto,
convinta che Lui cantasse la sua canzone
soltanto per me.

Lui era il fiume.
Ed io la notte.
Lui era acqua.
Ed io la tenebra.
Lui era l'eternità.
Ed io soltanto... il fantasma di un istante.

Fabrizio Picco, Giaveno (To)
5° Classificato POESIA INSIEME Autori noti





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Di VERBI
( a Tina - amica di sempre )

Sai che penso?
Penso per conto mio.
Penso che l'uva grappola
perché è proprio dell'uva
di grappolare
come certi acrobati fanno,
ma per stupire;

e penso che la grandine
diadema al suolo
ma solo se cade tra i rovi.

Mi sembra di sentire ancora i tuoi bambini
correre a squarciagola,
dentro alla pioggia che scintilla
del fuoco acceso ad asciugarli.

La pergola era riparo effimero
di foglie e di vite;
custode dei tanti diverbi
tra le mie parole ed i tuoi colori.

Ma l'aria era glicine
(per te era viola!...)

Non eravamo frutti
ma giovani fiori

Patrizia Mina, Torino
5° Classificato POESIA INSIEME Autori noti





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E NON TE NE ACCORGI
Agnanina, quartiere di Roma

Cammini, ti guardi intorno
getti un'occhiata, vedi solo prati
e non te ne accorgi.
Solo strade larghe, erbe alte, marciapiedi
eppure qui finisce Roma eterna
e non te ne accorgi.
Dopo ci sono solo sparsi i colli
e la terra del popolo dei tubi
gente sotterranea come i ratti
eppure esseri umani: rumeni, no, rom
e non te ne accorgi.
Vivono, si fa per dire, dentro i tubi
lì, al confine dove la città finisce
tra gente che corre cieca e frettolosa
stanno al mondo in modo nuovo
e non te ne accorgi.
Poveri più poveri degli altri poveri
vivono, lì peggio delle bestie
lì, dove la città finisce
ultima frontiera della disperazione
peggio delle bestie lì fra i tubi
aria pesante, umidità che spezza i polmoni
e non te ne accorgi.
Affamati, abbracciati ai cartoni ripiegati
vestiti puzzolenti appiccicati addosso
qui la vita è un'altra cosa
tra le opere di urbanizzazione primaria
miasmi d'acqua, vita coi topi
perché la povertà non la puoi scegliere
e non te ne accorgi.
Larve d'uomini schiantati dal freddo
ombre della nostra città
e non te ne accorgi.
Noi non li vogliamo vedere
loro si nascondono sotto il livello della strada
e non te ne accorgi.
Qui la vergogna si arresta
e non te ne accorgi.

Francesco Maria Mosconi, Ivrea (TO)
Premio Speciale AdP POESIA INSIEME Autori noti


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